mercoledì 26 maggio 2010

La mission (non impossible) dei siti internet

In un testo scritto vi soffermate più sulla forma o sul contenuto? Ecco, la stessa cosa vale per i siti web. Anzi, vale soprattutto per i siti web, sia che vendano un prodotto o che vendano un'idea. Da un punto di vista estetico i più apprezzati sono quelli che mantengono un layout semplice, che non ostentano grandi risorse grafiche e non riempiono le pagine con animazioni, gadget o musiche più o meno fastidiose. L'utente deve essere in grado di accedere facilmente alle varie pagine tramite menu intuitivi e senza distrarsi troppo, specie se deve trovare qualcosa o fare acquisti on-line. Ma, soprattutto, un buon sito deve fornire recapiti, referenze ed esplicitare la mission.
Vale la pena ricordare che con mission si intende lo scopo ultimo di un'impresa o di un'organizzazione. Quindi la mission è sia ciò che giustifica l'esistenza stessa di un'impresa che ciò che la contraddistingue da tutte le altre.
Proviamo, allora, a rintracciare la mission nella parte istituzionale di tre siti, molto diversi fra loro: http://www.pinko.it/, http://www.carli.com/ e www.arpa.emr.it/.
Nell'homepage del marchio di abbigliamento fidentino Pinko, oltre alla possibiltà di perdersi nelle foto e nei video delle varie collezioni o nell'infinito e dettagliatissimo e-shop, troviamo in basso a destra l'about us che ci ricorda la nascita della ditta, avvenuta negli anni '80 da un'idea di Pietro Negra e Cristina Rubini, ed esplicita fin dalle prime righe (di un testo però lunghissimo e scritto a caratteri minuscoli) la vera identità del brand: Pinko è "un'alternativa alle griffe just under the top che permette di fornire collezioni di qualità, di alto contenuto stilistico, aderenti al gusto del mercato ma a prezzi competitivi". Competitivi al punto che, se in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, le maison d'alta moda vantano tutte bilanci più o meno in rosso la Pinko vuole proporsi (e c'è riuscita) come una valida alternativa, tant'è vero che per le sue campagne pubblicitarie è riuscita ad ingaggiare top e star di fama mondiale: da Naomi Campbell a Eva Herzigova, da Elle Mc Pherson a Mariah Carey.
Sito totalmente diverso, molto più ricco e articolato (come dimostra l'indice), è quello dei Fratelli Carli, produttori dell'omonimo olio, anzi de "l'Olio di qualità direttamente a casa tua dal 1911" così come campeggia nell'hompage direttamente sotto il logo. Basta questo script per sintetizzarne perfettamente la mission: un'azienda moderna, rimasta inalterata nei valori e nella produzione di un olio di qualità, in grado, da quasi un secolo, di consegnare a domicilio il proprio prodotto a centinaia di migliaia di famiglie clienti.
Cambiamo ora versante per tuffarci, invece, in una realtà pubblica: l'Arpa Emilia-Romagna, ovvero l'Agenzia regionale per la prevenzione e l'ambiente dell'Emilia-Romagna. Il sito è ben strutturato e diviso in sei aree tematiche che permettono al cittadino di fare ricerche, di approfondire i principali temi ambientali, di essere aggiornato sulle comunicazioni dell'Agenzia, di accedere facilmente alle varie sezioni provinciali e soprattutto di vedere cos'è l'Arpa e com'è organizzata. Difatti la mission è esplicitata nel chi siamo e può essere sintetizzata nel "presidiare i controlli ambientali per la sostenibilità ambientale, la tutela della salute, la sicurezza del territorio e la valorizzazione delle risorse". Ma, soprattutto, essendo un'agenzia regionale e non privata cerca di mostrarsi il più trasparente possibile offrendo link come Trasparenza valutazione e merito, Incarichi esterni e il Tariffario ARPA.
Internet si presta ad operazioni di questo genere, essendo, strutturalmente, più trasparente di altri mezzi di comunicazione quali tv, radio e giornali, in quanto è in grado di offrire una tracciabilità e una possibilità di confronto che agli altri media risulta se non impossibile quantomeno molto più macchinosa e realizzabile in tempi diversi e con minori possibilità di interazione.
Caro Tom, vorrà dire che per una volta faremo senza di te: svelare la mission sul web non è poi così impossible.

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