lunedì 24 maggio 2010

Cos'è Google?

La domanda è banale e la risposta è scontata. Scontata per tutti, anche per chi non usa il computer. L'era digitale è arrivata e ha travolto tutto. Il nostro gergo quotidiano si è arricchito di nuove parole, nuove espressioni (spesso mutuate dalla lingua inglese) di cui magari si ignora il vero significato ma che risulta impossibile non usare. Così, dai vecchi ai bambini, tutti sanno che cosa è Google. E tutti sbagliano. Perchè se è vero che oggi non si dice più "cerco qualcosa su internet" ma, "cerco qualcosa su Google", beh solo pochi sono a conoscenza dei suoi meccanismi fondanti.
Difatti, Google è solo apparentemente un motore di ricerca. E' il suo servizio di facciata quello di essere in grado di trovare (gratuitamente) risultati in pochi secondi, ma, in realtà, i servizi che gli permettono di essere un colosso mondiale sono, invece, tutti a pagamento.
Google è difatti una multinazionale quotata in borsa, con un gran numero di azionisti e votata ovviamente al profitto: offre servizi per internet e attraverso internet con browser, piattaforme e applicazioni.
Ma quando è nato Google? Google nasce il 27 settembre 1998 dall'idea di due studenti di Stanford, Larry Page e Sergey Brin, che volevano creare un motore di ricerca basato sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web. Nel 2003 la Microsoft contatta l'azienda per una possibilie fusione. Ma Google rifiuta per cedere nel gennaio dell'anno successivo all'accordo con Morgan Stanley e Goldman Sachs Group. La quotazione inizia con cifre da capogiro: 2 miliardi di dollari soltanto il primo giorno, una cifra destinata ad aumentare negli anni.
Da dove ottiene il maggior ricavo? Sicuramente dalla pubblicità, ovvero all’accoppiata AdWords/AdSense.
Google svolge un vero e proprio lavoro di intermediazione, mettendo in contatto l’inserzionista (che acquista annunci pubblicitari tramite AdWords) e l’editore (che ospita gli annunci AdSense sul proprio sito web), e si tiene una percentuale sull’investimento pubblicitario.
Ma i servizi a pagamento sono anche altri come: Analytics: servizio di analisi dei dati che consente di ottenere informazioni dettagliate sul proprio sito web e sull'efficacia delle campagne di marketing; Apps: servizio che combina Gmail, Google Calendar, Google Documenti, Google Gruppi, Google Sites, Google Video in una singola offerta; Checkout: servizio che aiuta a semplificare il processo di pagamento per acquisti online; Earth Enterprise: servizio che consente ai dipendenti dell'organizzazione di accedere e di utilizzare le immagini, le fotografie aeree e gli altri dati geospaziali aziendali; Earth Pro: servizio che offre agli utenti aziendali una serie di strumenti avanzati per importare dati, misurare distanze e stampare immagini ad alta risoluzione completamente integrati in Google Earth; Maps API Premier: servizio che consente di aggiungere facilmente le mappe interattive di Google Maps ai propri siti web interni e pubblici; Postini: servizio di protezione delle e-mail e archiviazione; Site Search: casella di ricerca di Google sul proprio sito web per consentire ai potenziali visitatori e clienti di trovare informazioni all'istante (http://www.google.it/services/).
Abbagliati da una riuscitissima strategia di marketing volta ad esaltare i servizi gratis, i più non sanno che Google è anche tutto questo. Ma Google, soprattutto, è un colosso e come tale detiene sia il monopolio delle ricerche sul web (col conseguente rischio di un appiattimento della pluralità dei punti di vista) che il monopolio pubblicitario: ha acquisito o fatto chiudere i suoi principali concorrenti in questo campo, tanto che è anche finito sotto il mirino dell’Antitrust in seguito alla denuncia della Fieg.
Ma uno degli aspetti che più hanno impegnato gli avvocati della multinazionale di Mountain View è sicuramente quello relativo alla violazione della privacy, in quanto Google conserva per lunghi periodi informazioni relative alle ricerche dei propri utenti. Inoltre, numerosi problemi sono sorti anche relativamente a Street View che, inserendo foto delle varie strade del mondo all’interno di Maps, registra ovviamente anche gli ignari passanti. Senza contare che qualche giorno fa, poi, lo stesso Google ha ammesso che questa applicazione ha registrato per errore dati wi-fi privati.
Ecco allora che affiorano ombre su un'invenzione che è indubbio...ha cambiato le nostre vite.

Nessun commento:

Posta un commento